Parte il corso di “educazione stradale” organizzato da Anffas Sava in collaborazione con la Polizia Stradale di Manduria.

Partirà venerdì 11 maggio 2018, alle ore 16.00, il primo ciclo di conferenze sull’Educazione stradale pedonale rivolto ai ragazzi e ragazze con disabilità intellettive e relazionali che frequentano la sede Anffas Onlus di Sava.

 

Gli incontri, organizzati da Anffas Sava, tenuti da agenti della Polizia Stradale di Manduria e autorizzati dal Ministero degli Interni, mira a insegnare ai partecipanti le regole base della sicurezza stradale da un punto di vista pedonale, insegnando responsabilità, diritti e doveri dei pedoni, rendendo i destinatari cittadini più autonomi e consapevoli della sicurezza in città.

 

Questo è un nuovo tassello importante nelle attività della Sede Anffas Onlus di Sava, che il 1 maggio ha compiuto 38 anni di vita e di attività sul territorio, a supporto dei disabili e delle loro famiglie.
La Polizia di Stato ha dimostrato fin da subito notevole sensibilità e disponibilità nei confronti di queste tematiche, supportando un avvicinamento del Corpo di Polizia alle problematiche della disabilità.

 

Perché organizzare un corso di educazione stradale pedonale per persone con disabilità intellettiva e relazionale?

Ecco i 7 principali buoni motivi.

 

1 – Per dare uno strumento di autonomia in più

 

La conoscenza e la consapevolezza sono un passo in più verso una maggiore autonomia e sicurezza, elementi utili per le persone con disabilità intellettive e relazionali.

 

2 – Per fare un passo in più verso le famiglie

 

Anffas da sempre è al fianco delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionali e, ovviamente, alle loro famiglie. Questi incontri sono un passo in più in questa direzione; verso una maggiore consapevolezza e autonomia dei ragazzi in un contesto urbano, purtroppo pieno di rischi se non vissuto in modo consapevole.

 

3 – Per avvicinare le istituzioni e i corpi di sicurezza alle persone con disabilità e alle loro famiglia

 

Spesso è difficile fare capire davvero a enti e istituzioni l’impegno e le preoccupazioni di una famiglia che si prende cura di una persona con disabilità. Allo stesso tempo, è importante che le persone con disabilità e le loro famiglie vedano nelle Polizia un punto di riferimento sul quale poter contare.
Questo percorso metterà in relazione le due realtà creando un canale di avvicinamento e comprensione reciproca e, ovviamente, di fiducia.

 

4 – Perché il mondo è fatto di codici da rispettare

 

Istruire su qualcosa di molto pratico e di uso quotidiano, come il corretto utilizzo delle strisce pedonali, del semaforo, della segnaletica verticale e orizzontale, le isole pedonali ecc., è un modo pratico per insegnare che il mondo è fatto di codici da rispettare, diritti e doveri di cui tener conto. Un esercizio cognitivo utile e importante.

 

5 – Per far sentire i partecipanti dei cittadini attivi

 

Diritti e doveri dei pedoni sono una parte dei diritti e doveri di un cittadino; avere la possibilità di conoscerli grazie alla spiegazione di agenti della Polizia di Stato è uno dei tanti passi che i ragazzi con disabilità intellettive e relazionali possono fare per sentirsi ed essere cittadini attivi, partecipi.

 

6 – Aumenta il senso civico

 

Ovviamente, diretta conseguenza dell’essere coinvolti nelle dinamiche della città, anche da un punto di vista normativo, aumenta il senso appartenenza ad una comunità, cioè il senso civico, cosa che tutte e tutti dovrebbero nutrire.

 

7 – Perché lo dovrebbero fare tutti!
Quanti di noi conoscono davvero i propri diritti e soprattutto doveri nel muoversi da pedoni in città?
Conoscenza delle regole base per evitare rischi e pericoli, aumento del senso civico e maggiore responsabilizzazione sono percorsi di apprendimento che dovremmo fare tutti; i partecipanti al ciclo di incontri sono solo pionieri di buone pratiche, come spesso avviene grazie alla struttura di Anffas e alle sue iniziative.

 

 

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